Una nuova ricerca del Peter Munk Cardiac Center suggerisce che le statine, comunemente prescritte per abbassare il colesterolo e ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus, potrebbero proteggere il cuore dagli effetti collaterali dannosi del trattamento precoce del cancro al seno. Lo studio osservazione, pubblicato dal Journal of the American Heart Association, ha rilevato che le donne che giĂ assumevano statine trattate con antracicline o trastuzumab avevano la metĂ delle probabilitĂ di essere ricoverate in ospedale per insufficienza cardiaca entro cinque anni dalla chemioterapia.
Le antracicline e il trastuzumab sono terapie efficaci per molte donne con cancro al seno. Tuttavia, l’aumento del rischio di cardiotossicitĂ ha limitato il loro uso, il danno può essere così grave da portare a insufficienza cardiaca. Utilizzando diversi database sanitari in Ontario, i ricercatori hanno esaminato l’insorgenza di insufficienza cardiaca nelle donne di etĂ pari o superiore a 66 anni che hanno ricevuto trastuzumab o antracicline per il cancro al seno precoce di nuova diagnosi tra il 2007 e il 2017. Nelle 666 coppie di donne trattate con antracicline, quelle che assumevano statine avevano il 55% in meno di probabilitĂ di essere trattate in ospedale per insufficienza cardiaca. Nelle 390 coppie di donne trattate con trastuzumab, quelle che assumevano statine avevano il 54% in meno di probabilitĂ , il che suggeriva una tendenza protettiva ma non soddisfaceva la significativitĂ statistica.
Si ritiene che lo stress ossidativo sia uno dei meccanismi in cui il trattamento del cancro alla fine porta a danni al muscolo cardiaco. Oltre ad abbassare il colesterolo, le statine possono anche proteggere il corpo dagli effetti dello stress ossidativo.
“Per sapere se si tratta di una vera relazione di causa ed effetto, dobbiamo fare un adeguato studio di controllo randomizzato”, precisa Husam Abdel-Qadir, autore principale dell’articolo e cardiologo presso il PMCC e il Women’s College Hospital.
Questo lavoro, per il momento, supporta la continuazione della terapia con statine per le donne che giĂ assumevano il farmaco e vengono trattate per tumore al seno.
Dinesh Thavendiranathan, cardiologo presso il Peter Munk Cardiac Center e autore senior dell’articolo sta attualmente reclutando pazienti per lo studio randomizzato SPARE-HF, che valuterà se il pre-trattamento con statine prima della chemioterapia con antracicline può prevenire la cardiotossicità nei pazienti ad alto rischio.